Quando si soffre di colon irritabile dieta consigliata si basa su un’alimentazione sana ed equilibrata, che mira a ridurre i fastidi che il paziente percepisce solitamente dopo i pasti. L’IBS può essere ricondotta a quattro varietà caratterizzate da alcuni sintomi predominanti: la prima tipologia si manifesta con dolori del tipo “a colica”; ma alcuni pazienti presentano anche una varietà del disturbo gastro-intestinale senza dolore; a volte il soggetto avverte dei fastidi legati all’alvo alterno, caratterizzato da stipsi a cui si alternano dei transitori episodi di diarrea; la quarta varietà si manifesta invece con diarrea e/o con stipsi predominante. La terapia più adeguata in caso di sindrome da colon irritabile ha come sua principale finalità è di intervenire sul quadro sintomatologico per alleviare i fastidi del paziente consigliando un’alimentazione corretta, allo scopo di ridurre i fastidi del paziente. È opportuno rivolgersi ad un medico gastroenterologo il quale potrà suggerire a grandi linee una dieta specifica da seguire, tenendo conto che alcuni cambiamenti potranno essere inseriti dallo stesso paziente a cui spetta il compito di verificare concretamente le eventuali reazioni scatenate nel suo intestino dall’introduzione dei singoli alimenti. Per altre notizie si rimanda a Dieta per il colon irritabile: evitare gli alimenti che fermentano.
Esistono dei gruppi di alimenti che vanno esclusi dal proprio regime alimentare in caso si soffra di colon irritabile si tratta di alimenti come: latte e formaggi freschi, se esiste intolleranza al lattosio, vanno eliminati completamente o assunti in quantità limitata; è opportuno inoltre ridurre il consumo di cibi fritti quali carne, pesce, uova, verdura, patate; vanno anche evitati tutti i grassi cotti; i salumi; le carni frollate a lungo; le spezie piccanti; i dolci; i liquori e gli aperitivi alcoolici; le bevande ghiacciate e quelle gassate. Una volta che si è superata la fase acuta del disturbo, sarà possibile introdurre gradualmente alcuni alimenti, si dovrà procedere aggiungendo un solo alimento ogni 2-3 giorni per valutare la tolleranza del soggetto. In ogni modo bisogna prestare una maggiore attenzione quando si tratta di quei cibi ricchi di fibra come le verdure, la frutta e gli amidi, che vanno aggiunti con una regolare gradualità. Inoltre ci sono dei gruppi di alimenti che vanno ridotti oppure eliminati in caso di diarrea fermentativa si tratta di cibi a base di farina come il pane fresco, la pasta ma anche i legumi secchi; a questi alimenti si possono sostituire: riso, tapioca, pane tostato e biscotti secchi, pasta integrale. Altre informazioni su Dieta colon irritabile: i cibi che irritano l’intestino.
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