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Infezione da Clostridium difficile

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Infezione da Clostridium difficile

In condizioni normali il Clostridium difficile è un commensale che fa parte della flora batterica intestinale ma possono verificarsi casi di infezione da Clostridium difficile quando qualcosa sconvolge il normale equilibrio intestinale lasciando al batterio la possibilità di proliferare in modo incontrollato nel corso di questa fase il patogeno rilascia diverse tossine capaci di attaccare la mucosa intestinale innestando i sintomi tipici delle infezioni batteriche intestinali. In genere il periodo di incubazione del focus infettivo può variare da qualche ora a 7-10 giorni in seguito sorgono i primi sintomi tipici dell’infezione rappresentati da: mal di pancia o dolore addominale; diarrea acquosa che si ripete con tre o più episodi al giorno dalla durata  di qualche giorni; dissenteria acquosa; diminuzione dell’appetito; presenza di sangue o pus nelle feci; febbre lieve fino a 38 °C; nei casi più severi il quadro clinico può provocare una profonda disidratazione, alcuni soggetti possono presentare invece difficoltà a defecare, non sono rari poi casi di sepsi o di perforazione intestinale associati ad un’infezione da Clostridium difficile.

Diagnosi e trattamento

infezione da Clostridium difficile

Le cause principali che possono scatenare l’infezione da Clostridium difficile sono rappresentate da vari fattori eziologici di natura diversa quali: grave immunodeficienza; precedenti infezioni da Clostridium difficile; condizioni patologiche a carico del colon (sindrome del colon irritabile, tumore del colon-retto); uso di antibiotici ad ampio spettro; eventuali interventi di chirurgia con sede a livello dell’apparato digerente oppure interventi all’addome che coinvolgono l’intestino; permanenza in ospedale, in asilo nido, in casa di riposo. Per diagnosticare l’infezione da Clostridium difficile sono necessari degli esami specifici a partire dall’analisi delle feci, in alcuni casi di dubbio possono essere eseguite indagini più approfondite come una radiografia oppure una TAC del colon. Nei casi più gravi il medico può prescrivere un ciclo di antibiotici per 10 giorni optando di solito per il metronidazolo o la vancomicina, talvolta può essere necessario un secondo ciclo di antibiotici; un’altra strada terapeutica è rappresentata dall’assunzione di alcuni probiotici come ad esempio il Saccharomyces boulardii ed altri fermenti lattici che devono comunque essere raccomandati dal medico.

Redazione

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