Sindrome di Lynch come si evidenzia
Il rischio di sviluppare un cancro del colon-retto è strettamente connesso con la sindrome di Lynch, nota anche come Hereditary Non-Polyposis Colorectal Cancer (HNPCC), una condizione patologica con predisposizione genetica che si trasmette come carattere autosomico dominante. Questa sindrome è causata da mutazioni in uno dei geni del Mismatch Repair (MMR): MSH2, MLH1, MSH6 e PMS2, da studi recenti è emersa anche l’implicazione di un nuovo gene si tratta dell’EPCAM, localizzato in prossimità di MSH2 nel cromosoma 2. Si tratta di mutazioni che si evidenziano con differenti tipi di alterazione dal carattere puntiforme oppure caratterizandosi come riarrangiamenti genici, in alcuni casi i pazienti possono presentare alterazioni in entrambi gli alleli di un gene MMR, si tratta di una mutazione che si eredita sia dal padre che dalla madre delineando quella che in ambito medico si definisce Constitutional mismatch repair-deficiency syndrome (CMMR-D), una condizione che provoca la formazione di polipi e cancri intestinali, ma anche neoplasie cerebrali, sarcomi, leucemie e linfomi.
Come si identifica il quadro clinico
Per formulare la diagnosi clinica della sindrome di Lynch si utilizzano diversi criteri tra cui quelli di Amsterdam in associazione ad indagini specifiche ed all’analisi della storia familiare del singolo paziente. Dal punto di vista clinico i criteri di Amsterdam esprimono le seguenti informazioni: un criterio di numero per cui almeno 3 soggetti della stessa famiglia risultano affetti da CCR; un criterio di familiarità in base al quale la patologia si manifesta generalmente in due generazioni successive; un criterio d’età (almeno un tumore diagnosticato prima dei 50 anni). Assume un ruolo fondamentale lo screening molecolare che consente di identificare la mutazione in uno dei 4 geni del MMR o dell’EPCAM; dal momento che si rileva l’instabilità micro satellitare (MSI) nei soggetti colpiti da tumori della sindrome di Lynch si esegue un test sul DNA tumorale utile per orientare la diagnosi genetica. Accanto alla valutazione dell’instabilità micro satellitare si esegue un test immunoistochimico sul tessuto tumorale con anticorpi diretti contro le diverse proteine del MMR, per risalire all’alterazione proteica. Nello specifico l’identificazione del quadro clinico si avvale dei seguenti dati: la rispondenza ai criteri di Bethesda, la presenza di MSI e l’assenza di reattività per una proteina MMR; è importante poi eseguire il test genetico per una maggiore conferma diagnostica.