Sindrome dell’intestino irritabile diagnosi
La sindrome dell’intestino irritabile rappresenta una delle diagnosi più comuni che lo specialista in ambito gastroenterologico formula anche se la sua eziologia resta ancora ignota. Il tratto caratteristico di tale problema è la varietà e ricorsività dei sintomi che permettono di delineare la corretta diagnosi dell’IBS, va precisato comunque che il paziente non presenta alcun danno organico ma è affetto da un’anomalia funzionale del colon che determina l’insorgenza di caratteristiche manifestazioni sintomatiche quali: dolore e gonfiore addominale, alterazioni dell’alvo con fasi di predominanza di stitichezza o di diarrea oppure periodi di alternanza tra le due, difficoltà digestive, nausea. A causa dunque di un’alterazione della motilità intestinale, ossia come conseguenza di un’alterata funzionalità motoria del piccolo e del grande intestino si vengono a palesare diversi disagi che delineano la sindrome dell’intestino irritabile. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Sindrome colon irritabile: definizione diagnostica.
La mancanza di una cura specifica
Attualmente la letteratura medica non solo considera la sindrome dell’intestino irritabile una condizione patologica difficile da diagnosticare ma anche da curare in maniera risolutiva e permanente, di fatto ad oggi ancora non esiste una terapia specifica con cui favorire la completa guarigione del disturbo. Tuttavia vengono indicati diversi approcci multisettoriali che permettono ai pazienti colpiti da IBS di placare la sintomatologia durante gli attacchi acuti, le principali strategie terapeutiche si concentrano dunque sul controllo delle manifestazioni sintomatiche prevalenti e più ostili. I pazienti possono essere indirizzati verso una terapia farmacologica che può prevedere il ricorso a delle specifiche classi di farmaci accuratamente scelte e prescritte dal medico per cui si possono assumere: procinetici, antidiarroici, lassativi, antispastici, antidepressivi; bisogna poi associare alla terapia farmacologica un’alimentazione adeguata caratterizzata da un basso apporto calorico a cui abbinare il consumo di probiotici; per alcuni pazienti può essere di gran supporto la psicoterapia, soprattutto se è la sfera emotiva a determinare l’insorgenza del quadro clinico. Maggiori notizie su Sindrome del colon irritabile: il cattivo funzionamento dell’epitelio.