Sindrome del colon irritabile dieta
Sindrome del colon irritabile dieta: aumentare gradualmente l’apporto di fibre, in particolare fibre solubili. Ci sono due tipi principali di fibre: fibra insolubile, presente tra gli altri nei cereali integrali e crusca di grano e fibra solubile in psyllium, frutta, legumi e crusca di avena. Essere consapevoli degli effetti di fibra insolubile, in quanto queste possono essere meno ben tollerate da alcune persone e possono anche esacerbare i sintomi, specialmente in coloro che soffrono di stitichezza.
Colon irritabile: cosa mangiare
Preferire:
- psyllium (in polvere o fiocchi), cereali con psyllium
- avena grano,
- crusca di riso di mais orzo e segale,
- alcuni tipi di frutta come mela, prugna, arancio, pompelmo, fragola, lampone, mirtillo, pera e banana,
- carota e barbabietola
- e non dimenticate di rimanere idratati
Studi recenti mostrano un legame tra un cambiamento nella flora intestinale e Sindrome del colon irritabile. In effetti, l’alterazione della flora si tradurrebbe in un aumento della formazione di gas da parte di batteri patogeni, avviando cambiamenti nelle capacità sensoriali e motorie dell’intestino, e attivando il processo infiammatorio intestino. Evitare di lassativi per trattare la costipazione. Evitare anche:
- Cibo troppo piccante
- I cibi grassi (cibi fritti, salse, crema …)
- I cibi che provocano gas e gonfiore da legumi, crocifere (broccoli, cavolfiore …), mais, cipolle e piselli. Le bevande analcoliche possono anche avere questo effetto in alcuni casi.
- L’alcool e gli alimenti che contengono caffeina, sorbitolo e fruttosio.
- Alcuni prodotti caseari ricchi di lattosio.
- Il glutammato monosodico (MSG).
- Frutta e verdura cruda. (I frutti e le verdure cotte sono meglio tollerati).
- Ingoiare aria in eccesso: evitare quindi gomma da masticare, deglutire il cibo con calma, mangiare il cibo accompagnando con liquido e sorseggiando bevande calde.
Tenere un diario può aiutare ad identificare i cibi meno ben tollerati. Tuttavia, è consigliabile consultare un nutrizionista prima di rimuovere un gruppo alimentare a lungo termine.