Semi di chia proprietà ed applicazioni
I semi di chia fanno parte della pianta denominata Salvia Hispanica, appartenente alla famiglia delle Labiatae. La pianta dei semi di chia nasce in Messico, scoperta come ingrediente base della cucina azteca e maya, addirittura queste popolazioni erano convinte che essa con i semi di chia conferisse la potenza necessaria per affrontare le battaglie, non a caso chia significava forza. I semi di chia fioriscono tra luglio e agosto, sempre ricchi di preziosi nutrienti quali proteine, lipidi, carboidrati, fibre ed antiossidanti. Nei semi di chia sono presenti tutti gli amminoacidi essenziali che l’organismo umano non è in grado di sintetizzare autonomamente. Ecco perchè sono
molto utili per chi pratica abitualmente sport, per chi soffre di diabete e per chi vuole alleviare disturbi come quello del colon irritabile.
Altre qualità dei semi di chia
I semi di chia, oltre a tutti i nutrienti sopra elencati,
contengono anche una buona quantità di acidi grassi omega
3, fondamentali per diminuire il colesterolo cattivo
proteggendo quello buono. Inoltre i semi di chia hanno la
capacità di assorbire un quantitativo di acqua addirittura
nove volte superiore al proprio peso, ecco perchè sono
prettamente indicati per chi è affetto da colon irritabile e
stitichezza. Dopo aver assunto i semi di chia essi creano una
sostanza gelatinosa atta a raccogliere scorie e tossine
intestinali, migliorando di netto il transito nell’intestino
stesso. I semi di chia sono inoltre ricchi di antiossidanti, utili
per contrastare la formazione di radicali liberi all’interno
dell’organismo. Non ultimi nella lista gli innumerevoli
minerali che abbondano nei semi di chia quali calcio ferro,
zinco, magnesio e fosforo. Questi semi possono essere
consumati con grande facilità visto che sono reperibili
sottoforma di farina o appunto semi, da aggiungere a piatti
salati e dolci, frutta, torte, biscotti, insalate, zuppe, carne e
verdure. E’ ovvio che, nonostante siano un ottimo alimento,
dei semi di chia non si deve abusare: ad esempio se si
utilizzano farmaci per l’ipertensione, in quanto essi tendono
a ridurla potenziando eccessivamente gli effetti delle
medicine e creando così un effetto opposto di ipotensione.