Farmaci infiammazioni intestinali croniche sviluppati dalla proteina PKC λ/ι
Per migliorare l’approccio terapeutico nei confronti del quadro clinico dei pazienti colpiti da patologie infiammatorie croniche dell’intestino sono in corso diverse ricerche che mirano a sviluppare dei farmaci più efficaci nei confronti delle infiammazioni intestinali croniche. Tra le diverse ricerche particolare interesse ha destato lo studio statunitense condotto dal Sanford Burnham Prebys Medical Discovery Institute, pubblicato su Cell Reports, i ricercatori hanno scoperto una proteina che agirebber da biomarker per testare la gravità delle infiammazioni intestinali croniche (malattia di Crohn e colite ulcerosa). In base ai dati raccolti dalla ricerca statunitense è emerso il ruolo difensivo delle cellule di Paneth nei confronti dell’intestino, in quanto hanno la capacità di produrre peptidi antibatterici, per mantenere un livello normale di cellule di Paneth è necessaria la proteina PKC λ/ι, a causa di un abbassamento dei livelli di questa proteina allora si registra un peggioramento della patologia. Per cui in presenza di una carenza di cellule di Paneth l’intestino risulta maggiormente esposto a processi di flogosi che possono favorire la formazione dei tumori.
Studi preclinici in ambito farmaceutico
L’effetto della proteina PKC λ/ι sarebbe quello di un soppressore capace di spegnere l’infiammazione, per questo motivo si è ipotizzato un ruolo decisivo di questa sostanza come strategia terapeutica per cui i ricercatori hanno pensato ad un modo per rialzare il livello di cellule di Paneth. Per impedire la perdita delle cellule di Paneth assumerebbe una fondamentale funzione la proteina, EZH2, in grado di spegnere i geni necessari alla produzione di cellule di Paneth: i ricercatori hanno dimostrare che inibendo EZH2, il numero delle cellule di Paneth ritorna nei livelli normali. Questa scoperta ha aperto la strada a diversi studi preclinici in ambito farmaceutico che hanno portato a valutare l’impiego degli inibitori di EZH2 per la cura di alcuni tumori e per bloccare la progressione delle infiammazioni intestinali croniche.